Per_un_Sistema_di_Valutazione



lo stimato Gillo Dorfles in 'Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale' faceva una rassegna dell'arte mondiale
descrivendo le forme e le pulsioni dell'epoca.

Oggi però devo riscontrare una certa difficoltà a leggere e interpretare ciò che viene rappresentato e si assume per verità assolute ciò che affermano esperti del settore. Purtroppo questa tendenza è valida in ogni campo, un po' per pigrizia o mancanza di interesse, un altro po' per effettivo mascheramento degli ambiti specialistici a nascondersi in pseudo-linguaggi esoterici mascherando nel vago le strutture della analisi e della comprensione, fornendo speso lunghi elenchi di liste o prose infinite particolarmente noiose.

Nella evoluzione delle società il disegno ha subito infinite ramificazioni, in questo breve elenco, che non è esaustivo, abbiamo le seguenti categorie:

Disegno:
         tecnico:
                 - meccanico
                 - archittettonico
                 - scientifico
                 - statistico
                 - ........
         artistico:
                 - ritrattisctico
                 - paesaggistico
                 - sacro
                 - fumetto
                       - infantile
                       - giovani
                       - adulti
                 - vignetta
                 - ......


tralascio il disegno tecnico e le relazioni  funzionali, culturali, psicologiche che esistono e non sono mere speculazioni per onanisti mentali pseudo-filosofici [pensiamo alla diversità delle forme delle sigarette per clima o cultura ], invece cercherò di individuare elementi specifici di un particolare tipo di disegno riferito a un determinato genere, alcuni meccanismi di errore, struttura del disegno, qualità dei riferimenti culturali, discorso sull'empatia.

Vedremo cosa di specifico può fornire una vignetta satirica come la seguente:



Ecco di seguito alcune interpretazione che parlano di questa vignetta:

Oppure altra vignetta:
Maometto si ripara col corano da una mitragliata e c’è scritto
“il corano è merda, non salva nemmeno dai proiettili”
Se bisogna difendere queste stupidaggini che non sono satira ma solo offesa gratuita direi da ateo che allora bisogna tollerare TUTTO e che se mi offendono la madre io non possa tirare un cazzotto a chi osa farlo.
State tranquilli che il pizzicore alle mani come minimo mi viene.
Proverò a parole, ma se l’offesa continua la difenderò con l’unica carta rimanente: le mani.

Un intervento successivo lo corregge sull'interpretazione e da i riferimenti storici e sue valutazioni emotive:


No, la seconda vignetta citata è ben peggio. Anche io guardandola di corsa non mi sono ben reso conto, e non sapevo il contesto nel quale era stata partorita. Ci ha pensato Finkelstein a rendermi edotto.
Non è Maometto ad essere colpito, è un generico “arabo”. In alto a sinistra c’è un piccolo cartello con scritto “Tuerie en Egipt” (“Massacro in Egitto”). Allude al massacro di un migliaio di mussulmani da parte dell’esercito di Sissi avvenuta *il giorno prima*.
Dunque il colpito che si difende inutilmente col Corano è uno di loro.
A me è venuto un attacco di bile, francamente.


un terzo intervento da solo valutazioni politiche e culturali avendo assodato l'interpretazione storica:

credo che la vignetta punti a una presa di coscienza su quale modello di corano vogliono difendere.
anche se può essere presa come un incitamento a mollare il corano e difendersi con qualcosa di più offensivo


Iniziamo dal disegno:  un omino arabo che col corano cerca di fermare le pallottole con un cartiglio in alto a sinistra (“Massacro in Egitto”) che indica il luogo dell'evento, la data di pubblicazione del giornale da i riferimenti politici del Egitto, in mezzo campeggia la scritta col giudizio sul Corano. Il tutto su uno sfondo rosso (la qualità dell'immagine falsa i colori di stampa). 

Si tratta di una vignetta satirica rappresenta un individuo della folla, quindi
astratto particolarmente osservante(barba e sucotto) che viene crivellato dai colpi. Grazie allo straniamento fatto dall'irreale del disegno, la tragica scena rappresentata, viene mostrato un evento che altrimenti sarebbe orribile e macabro. L'evento rappresentato accusa il regime egizio di massacro della folla radunata (cartiglio e data di pubblicazione). Ulteriormente il libro tra le mani con la scritta corano, il cartiglio in giallo non ferma le pallottole, la scritta al centro in alto il corano è una merda ci induce ad alcune letture:
a. se credi che il corano ferma le pallottole stai sbagliando, per questo scopo è una merda (sotto inteso usa altro)
b. il corano è una merda, ti annebbia il giudizio, guarda non ferma nemmeno le pallottole.

Da entrambe le letture il giudizio, su entrambe le letture deduco: se vuoi protestare prendi coscienza piena e usa gli strumenti giusti altre letture forzano il giudizio della rappresentazione.


La vignetta come ogni altro elemento di comunicazione stimola il nostro coinvolgimento. Ma vediamo quanto siamo coinvolti:

- conosciamo l'evento, vi abbiamo partecipato
- conosciamo persone coinvolte nel evento
- a chi va la nostra simpatia: alle pallottole, ai manifestanti, alla religione
- quanto conosciamo dell'attualità del Egitto: cultura, religioni, politica, persone
- come reagiscono gli egiziani all'ironia, come è il loro umorismo, capiscono il nostro umorismo
- capiamo il loro umorismo, lo conosciamo,

Ai punti sopra evidenziati la maggior parte di noi risponde no a quasi tutti i quesiti che lo riguardano. Eppure il trauma delle vignette come questa è l'incomprensione, l'attribuire significati errati per incomprensione agli elementi e/o aggiungere significati impropri per cultura o ignoranza della cultura altrui. Ridere in modo sarcastico comporta dei rischi l'importate è saperlo. Consiglio di leggere questi brevi articoli di Carlo Oliva 2006 e 1998.

In un sistema di valutazione non dobbiamo attribuire significati e elementi più di quelli che vi sono presentati, come non trascurare quelli presenti. Poi vi sono le opinioni e le suggestioni che riguardano la personalità di chi osserva che sono incremento creativo prodotto dall'oggetto e possono avere valenze positive o negative, di approvazione o disapprovazione.


A una immagine dissacrante se né aggiunge un'altra. Chi sa se in cuor suo l'autore pensava di creare una nemesi.







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