tra Disegno e Piacere

Le prime esperienze che si hanno coi colori e il disegno sono da bambini come gioco. I propri genitori non sapendo come tenervi impegnati, sotto controllo e restare un po' liberi per sbrigare le loro faccende vi piazzano davanti un foglio, di solito bianco, matite (tempere o altro arrivano dopo, più che altro per limitare i possibili danni) vi dicono guarda che bello un albero, una casetta prova, si alzano e se né vanno.




Principalmente il disegno è un gioco che diverte e impegna. Disegno e colori utilizzati con tecnica e giudizio producono speciali giochi ottici chiamate illusioni ottiche.



Ve né sono diversi la scuola ottical, illusioni alla escher, prospettive.
Sono giochi che divertono, incuriosiscono funzionali alla produzione visiva (teatro,tv,cinema,libri) o progettuale prospettive, assonometrie. Sia prospettive che ottical hanno avuto nuova vita nei fumetti, generalmente come linguaggio dell'assurdo. Come supporto alla narrazione.


Perché disegniamo? Perché i colori e le forme ci piacciono?
Perché ci sentiamo gratificati. Sia nella esecuzione, il piacere del fare (molto diverso dal farselo piacere) sia nella usufruibilità dell'opera compiuta (cosa vedo? Perché l'osservo? cosa dice? come lo dice? che sensazioni o pensieri produce?). é la trasformazione del momento della fatica e dell'incertezza in soddisfazione per l'attività compiuta, con un pizzico di auto compiacimento.

Giocare è bello e diverte e non bisogna averne paura o sentire di non riuscire. Perché la musica, il disegno sono attività che richiedono impegno e la soddisfazione alla fine speso spaventa.

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