2013/11/18

leopoldo tosi - dalle preistoriche veneri


osservavo le veneri preistoriche, come al solito si deve chinare il capo e riconoscere che sono grandi capolavori. Purtroppo non sappiamo chi le ha realizzate se sono uomini o donne. Si pensa siano uomini, in quanto in passato tendevano più che oggi tendevano ha occupare le cariche sociali di rilievo. Da cosa siano ispirati non lo sappiamo, pero vediamo la fine del opera. Qualcosa da poter portare con se, da avere sempre vicino e non andare perduto. Perduto che sia stata questa la nostra fortuna del ritrovamento. Difronte ad un oggetto così simbolico ed astratto rimaniamo affascinati dalla bellezza delle forme, anche se la gestualita sembra remisiva o in ascolto. Bhe io cerco una celebrazione + profana, una madre che attende l'ora della nascita





2 commenti:

  1. 19.11.2013 16:50 nicola bertagnolli ha scritto:

    Bel tema, bella rappresentazione ... e bella composizione: le rose fresche, leggere, effimere
    che sposano una forma antica, una massa compatta, un archetipo immutabile sono un contrasto,
    un dialogo fra opposti che mi colpisce molto e mi schiude molte vie di riflessione Nicola P.S.:
    spero di poter passare a trovarti alla fornace... così ti riporto anche il libro che mi hai prestato!

    19/nov/2013 17:35, leopoldo ha scritto:

    le rose sono di carta, le foto di bassa qualita ingannano :D

    19.11.2013 17:52 nicola bertagnolli ha scritto:

    Bene, questo aggiunge ulteriori spunti di riflessione, su realtà e finzione in rapporto all'arte e al sentimento!
    ;-)

    19.11.2013 18:02 leopoldo ha scritto:

    qui potremmo aprire un dibttito sulla qualità : sentimenti e altro

    se di scarsa consistenza truffano
    se di pregebole valore distruggono

    tieni presente che ogni rappresentazione consiste
    in una illusione, credo sia la sodisffazione che
    si prova nell' accettare

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